Africa
 

foto foto dell'africaviaggi in africa Africamappe cartine africasiti confini africalibri tanzaniasolidarietà sud africatour operator sitemapsite map

 

 


24 giorni sulle strade del Sud Africa

di Francesca Zannoni e Roberto Barat


Scarica la mappa
1° Giorno: Italia - Sudafrica Partiamo da Milano con volo di linea Iberia e scalo all'aereoporto di Madrid.
Dall'estate 2002 però è stata attivata dalla compagnia di bandiera sudafricana una linea diretta che va da Milano a Johannesburg con un bel risparmio di tempo. Al momento della prenotazione conviene informarsi perché il viaggio è lungo.

2° Giorno: Johannesburg - Stoffberg (408 km) Finalmente a Johannesburg! L'ereoporto è immenso, efficiente e tutte le pratiche di sbarco sono svolte con estrema rapidità e precisione. Prima ancora di andare a ritirare la macchina, che abbiamo prenotato dall'Italia, ci fermiamo in uno dei punti Vodacom, la compagnia telefonica del paese (la telecom locale) per l'acquisto di una scheda sudafricana per il nostro cellulare. Il servizio di telefonia mobile è molto sviluppato per cui il cellulare non solo prende ovunque, ma ha dei costi contenuti ed è possibile trovare schede di ricarica prepagata in ogni villaggio. Per un viaggio individuale che prevede la prenotazione giornaliera dei lodge è molto utile. Al ritiro della macchina potete farvi rilasciare un'estensione dell'assicurazione che vi permette di recarvi in Lesotho e in Swaziland. Può essere utile, lungo il tragitto, anche solo per attraversarli in vista di altre mete. Se viaggiate durante l'inverno australe (la nostra estate per intenderci) informatevi sulla condizione della viabilità perché Lesotho e Swaziland sono Paesi montuosi con una rete stradale non sempre in perfette condizioni.
Ritirata la macchina (non occorre una 4X4) usciamo dalla zona aereoporto e ci immettiamo nella tangenziale. Non occorre procurarsi una mappa stradale in Italia (di belle tra l'altro non ne abbiamo trovate) perché tutte le maggiori agenzie di noleggio auto la regalano.
Vista da questa prospettiva Johannesburg non si discosta di molto da una qualunque grande città europea; forse perché le periferie alla fine si assomigliano tutte, o forse perché, con le sue quattro corsie per ogni senso di marcia, quasta arteria è quanto di più lontano possa esserci dal concetto di "pista" africana.
Imbocchiamo la N12 direzione Witbank e da qui la N4 fino a Belfast, a questo punto proseguendo per la R33 si arriva a Stofferg.
E' bene fare subito un paio di considerazioni. Prima: anche le strade secondarie, quelle denominate R, sono ottime; seconda: per una strana ragione, legata purtroppo ancora agli anni vergognosi dell'apartheid, intere cittadine abitate da neri, oltre ovviamente ai quartieri abusivi, non compaiono sulle carte stradali. Non è raro perciò durante il tragitto imbattersi in città fantasma, ma che in realtà sono estremamente vitali e popolose.
Alloggiamo al lodge Valley of the Rainbow (www.rainbowvalley.co.za, e-mail reservation@rainbowvalley.co.za, telefono 00270132720050) a metà strada tra Stoffberg e Dullstroom sulla R555. E' un po' fuori mano e le indicazioni segnaletiche per arrivarci non sono tra le migliori, ma il posto è incantevole, la cena semplicemente deliziosa, il servizio perfetto e la nostra camera è davvero enorme. Ne vale decisamente la pena.

3° Giorno: Stoffberg - Pilgrim's Rest - Mac Mac Falls - Mac Mac Pools - Sabie (244 km) Dopo una gran colazione, in tutti i sensi, riprendiamo la N4 direzione Nelspruit fino all'incrocio con la R539 per arrivare a Pilgrim's Rest, la vecchia città mineraria fondata nel 1827 e divenuta museo nazionale nel 1972 quando si esaurì il filone aurifero che l'aveva resa fiorente negli anni precedenti. Qui tutto è rimasto è rimasto come allora, le case con gli arredi d'epoca, le strade, i negozi, persino la vecchia tipografia e sede del giornale locale.
Da qui proseguendo verso Sabie, sulla R532, è possibile recarsi alle Mac Mac Falls e alle Mac Mac Pools, chiamate così perché ai tempi dell'oro questa zona era densamente abitata da scozzesi. Se la stagione è buona questo è il posto ideale per fermarsi e rilassarsi un po'; è attrezzato per pic nic con barbeque, nelle pools dall'acqua color smeraldo è possibile immergersi e si può effettuare il birdwatching, una vera passione dei sudafricani. I paesini che costeggiano la strada sono tutti carini e vale la pena fermarsi un po' di più in questa zona per goderseli in santa pace.
La sera pernottiamo al Timamoon Lodge (timamoonlodge@icon.co.za; telefono 013/7671740): un angolo di paradiso immerso in una foresta di avocados e banani sulle rive del fiume Sabie. Tutti i bungalow (quattro posti letto con due bagni, soggiorno con camino scoppiettante e veranda panoramica), sono attrezzati per il self catering (ovvero cucinarsi da sé), ma la cena del lodge servita su una terrazza di legno che si affaccia sulla vallata invita a farsi coccolare un po'. Noi naturalmente ci siamo fatti coccolare e ne è valsa la pena. Piatti degni di un gran ristorante e vini, scelti "al tavolo", di pregio. Ci sono anche delle megacamere molto costose, ma anche molto belle. Vedete un po' voi quanti soldi avete da spendere.

4° Giorno: Sabie - God's Window - Blyde River Canyon - Three Rondalvels - Kruger (308 km) Dopo un'abbondante prima colazione, consumata in terrazza tra i banani ascoltando musica classica, si riprende la R532 direzione Graskop per costeggiare il Blyde River Canyon (cioè il fiume della "ricongiunzione"; si protende verso nord per circa 60 km e deve il suo nome alle vicende della grande migrazione dei Voortrekker del 1840). Sulle sue acque, quando la stagione e le piogge lo consentono, è possibile effettuare il rafting.
Lungo la strada è possibile osservare il Pinnacle, un'interessante formazione rocciosa che si erge dalla scarpata. Giusto il tempo di uno scatto. Poco più avanti, con una deviazione ben segnalata, si può arrivare al God's Window, la finestra di Dio. Qui vale la pena di parcheggiare la macchina e incamminarsi per un sentiero che pare inerpicarsi tra la foresta, ma che in realtà è semplicissimo da percorrere (è addrittura asfaltato), per godere di una vista meravigliosa. Riprendendo la macchina e proseguendo per la R532 si arriva al Three Rondavels, la vera attrattiva del canyon. Se avete poco tempo a disposizione lasciate perdere tutto il resto e puntate direttamente qui. Si tratta di tre rocce dalla forma cilindrica con la sommità a cupola, simili alle tradizionali capanne zulu, che si specchiano nelle acque limpide del Blyde River.
Torniamo indietro fino a Graskop, qui seguiamo la R535 fino a Hazyview e la R569 fino alla Numbi Gate. Siamo arrivati al Parco Kruger. Noi alloggiamo al Berg-en-dal Camp, nella parte sud del Parco, in un bungalow con uso cucina e veranda attrezzata per il barbeque. All'interno del campo c'è una pozza illuminata dove si possono vedere gli animali stando seduti tranquillamente in panchina, un piccolo ristorante e uno spaccio stile campeggio dove è possibile fare la spesa. Per alloggiare all'interno del parco, in uno qualsiasi dei campi, è bene prenotare con largo anticipo, meglio se prima della partenza tramite il National Parks Board www.parks-sa.co.za, e mail reservations@parks-sa.co.za. La procedura, che prevede l'invio di fax e numero di carta di credito può apparire un po' complessa. In verità non lo è ed è davvero precisa e puntuale.

 

5° Giorno: Parco KrugerDedichiamo tutto il giorno al safari nel parco...>>

Clicca qui per le distanze chilometriche tra le principali città del Sud Africa