Niger. Air Teneré, le
piste del silenzio
Info/1
di Davide Bergami
e Antonella Bergonzoni
Viaggio effettuato
dal 22/11/2003 al 01/12/2003
Prefazione
Ancora una volta partiamo per unimmersione
totale, anche se solo per una decina di giorni, nellamatissimo
deserto del Sahara. La brevità del viaggio è
dovuta al fatto che a casa lasciamo il nostro piccolo Luca
di nove mesi; dieci giorni possono essere pochi per un viaggio
di questo genere, ma possono risultare anche molto lunghi
senza il nostro piccolo cucciolo duomo. Vi lasciamo
immaginare la bonaria ironia di colleghi e amici (solo quelli
a cui i viaggi non suscitano alcun interesse) sul nostro
strano modo di fare le vacanze. Comè possibile
passare le ferie in un ambiente così selvaggio e
ostile, quando nel mondo ci sono tanti posti più
belli, comodi e divertenti? Se si sfogliano le pagine di
un atlante e ci si sofferma sullAfrica Settentrionale,
ci si rende subito conto dellenorme estensione del
deserto del Sahara; una regione geografica gigantesca, un
mondo ancora poco conosciuto nonostante il dilagare planetario
del turismo di massa, che fortunatamente si dirige verso
altri lidi. Il deserto è tutto e nulla; il deserto
ti fa dimenticare che esiste unaltra realtà
da qualche parte. Questi spazi inimmaginabili a volte sono
troppo grandi per essere compresi da chi come noi vive ammassato
nelle nostre città; il tempo che scorre in unaltra
dimensione, questi silenzi mai provati, il respiro del vento,
il poco o nulla a disposizione che diviene il tutto invita
alla riflessione sul troppo che abbiamo. Nel deserto si
ha solo bisogno dello stretto indispensabile e non del superfluo.
Più che un viaggio in un luogo esotico e lontano,
diventa un viaggio allinterno di noi stessi.
Note sul paese
La meta del nostro viaggio è il Niger
e più precisamente il massiccio montuoso dellAir
e le dune del Ténéré che, in continuo
movimento e spinte dal vento, qui vi si addossano. Il Niger,
privo di sbocchi sul mare, è per dimensioni il secondo
paese dellAfrica Occidentale (pari a quattro volte
lItalia) e uno dei meno popolati. Nella parte settentrionale
del paese si riscontra dapprima una fascia climatica prettamente
arida, con caratteristiche di deserto e predeserto; in prossimità
delle aree più meridionali si comincia a risentire
degli effetti di un clima megatermico umido con caratteristiche
di savana. Il passaggio tra queste due aree climatiche avviene
molto gradatamente tramite quella fascia di raccordo conosciuta
come Sahel. A questa distinzione climatica, corrispondono
vari gruppi etnici diversi tra loro con attività
economiche ben differenziate: da una parte le etnie sedentarie
dedite allagricoltura e dallaltra le etnie nomadi
dedite allallevamento.
Nella zona meridionale circostante il fiume Niger, che dà
il nome a tutto il paese, si concentra la quasi totalità
della popolazione. Qui le precipitazioni medie sono di 350,
400 mm annui e segnano il limite dellagricoltura possibile
senza bisogno di irrigazione; le principali colture sono
quelle cosiddette alimentari di base come miglio, sorgo,
riso e quelle introdotte più recentemente come arachidi
e cotone.
Le etnie sedentarie presenti
nella regione meridionale del paese si distinguono in tre
gruppi principali: shongai e zarma nella parte occidentale,
gli haussa nella parte centro-meridionale ed i kanouri nellestremità
orientale ai confini con il Chad. I nomadi occupano le zone
settentrionali desertiche e sono rappresentati: dai Tuaregh,
concentrati nel massiccio dellAir, dai Tebu sparsi
nella parte orientale del paese fino alle oasi meridionali
del grande Erg di Bilma e nelle vicinanze del Termit. Infine
dai Peul e Bororo che si spostano in tutto il territorio
nigerino che va dalla parte sud-occidentale dellAir
allintera zona meridionale del paese fino ai confini
con la Nigeria.
A nord di Agadez, tra la piana del Talak a occidente e il
deserto del Ténéré ad oriente, si trova
il massiccio montuoso dellAir (o Azbine in lingua
Haussa), meta principale del nostro viaggio.
Lungo quasi 400 km e largo 250 circa, con una superficie
totale di 80.000 kmq, è uno dei cinque grandi massicci
sahariani insieme allHoggar -Tassili, Tibesti, Ennedi
e allAdrar degli Iforhas. Questa catena montuosa di
inconsuete dimensioni, formatasi tra i 600 e i 200 milioni
di anni fa, è praticamente un plateau disseminato
di piccoli e grandi sassi, lanciati in epoche preistoriche
da vulcani, dai colori che bruno-rossastri. Nel suo complesso
il rilievo si presenta come un altipiano di 800 metri, sul
quale si elevano creste e picchi vulcanici, isolati luno
dallaltro da vallate pianeggianti che sono chiamate
kori (letti asciutti dei fiumi); qui inoltre vi è
la presenza di numerose "ghelte" laghetti di acqua
fresca, di palmeti e oasi con rigogliosi giardini. Queste
piccole e grandi valli fluviali, costituiscono una vasta
rete idrografica la cui orientazione, quindi il convoglio
delle acque durante la breve stagione delle piogge, è
generalmente rivolta verso la depressione occidentale del
Talak.
LAirè inoltre percorso in varie direzioni anche
da piste molto antiche, che ne raccordano la quasi totalità
delle località abitate.
Dimora dei Tuaregh, i Kel Air nomadi e sedentari, è
il punto di partenza delle lunghe traversate che compiono
le carovana di dromedari per lacquisto e il trasporto
del sale (per uso animale) dalle lontane saline del Kaouar.
Il gruppo Tuaregh, popolo di stirpe berbera, è in
gran parte costituito da fiere popolazioni nomadi che non
si rassegnano al loro declino e alla marginalizzazione economica.
Agli inizi degli anni novanta una brutale repressione da
parte dellesercito a causa delle loro rivendicazioni
di autonomia sfociò in una guerra civile conclusasi
nel 1995 con un "cessate il fuoco" tra lo stato
centrale ed i ribelli Tuaregh asserragliati nellAir.
Lanniversario della firma dellaccordo del 1995
è diventato giornata di festa, chiamata Journée
de la Concorde.
Il
Niger è stato duramente condizionato...>>
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