1° Giorno:
Italia - Sudafrica Partiamo da Milano con volo
di linea Iberia e scalo all'aereoporto di Madrid.
Dall'estate 2002 però è stata attivata
dalla compagnia di bandiera sudafricana una linea
diretta che va da Milano a Johannesburg con un bel
risparmio di tempo. Al momento della prenotazione
conviene informarsi perché il viaggio è
lungo.
2°
Giorno: Johannesburg - Stoffberg (408 km)
Finalmente a Johannesburg! L'ereoporto è
immenso, efficiente e tutte le pratiche di sbarco
sono svolte con estrema rapidità e precisione.
Prima ancora di andare a ritirare la macchina, che
abbiamo prenotato dall'Italia, ci fermiamo in uno
dei punti Vodacom, la compagnia telefonica del paese
(la telecom locale) per l'acquisto di una scheda
sudafricana per il nostro cellulare. Il servizio
di telefonia mobile è molto sviluppato per
cui il cellulare non solo prende ovunque, ma ha
dei costi contenuti ed è possibile trovare
schede di ricarica prepagata in ogni villaggio.
Per un viaggio individuale che prevede la prenotazione
giornaliera dei lodge è molto utile. Al ritiro
della macchina potete farvi rilasciare un'estensione
dell'assicurazione che vi permette di recarvi in
Lesotho e in Swaziland. Può essere utile,
lungo il tragitto, anche solo per attraversarli
in vista di altre mete. Se viaggiate durante l'inverno
australe (la nostra estate per intenderci) informatevi
sulla condizione della viabilità perché
Lesotho e Swaziland sono Paesi montuosi con una
rete stradale non sempre in perfette condizioni.
Ritirata la macchina (non occorre una 4X4) usciamo
dalla zona aereoporto e ci immettiamo nella tangenziale.
Non occorre procurarsi una mappa stradale in Italia
(di belle tra l'altro non ne abbiamo trovate) perché
tutte le maggiori agenzie di noleggio auto la regalano.
Vista da questa prospettiva Johannesburg non si
discosta di molto da una qualunque grande città
europea; forse perché le periferie alla fine
si assomigliano tutte, o forse perché, con
le sue quattro corsie per ogni senso di marcia,
quasta arteria è quanto di più lontano
possa esserci dal concetto di "pista" africana.
Imbocchiamo la N12 direzione Witbank e da qui la
N4 fino a Belfast, a questo punto proseguendo per
la R33 si arriva a Stofferg.
E' bene fare subito un paio di considerazioni. Prima:
anche le strade secondarie, quelle denominate R,
sono ottime; seconda: per una strana ragione, legata
purtroppo ancora agli anni vergognosi dell'apartheid,
intere cittadine abitate da neri, oltre ovviamente
ai quartieri abusivi, non compaiono sulle carte
stradali. Non è raro perciò durante
il tragitto imbattersi in città fantasma,
ma che in realtà sono estremamente vitali
e popolose.
Alloggiamo al lodge Valley of the Rainbow (www.rainbowvalley.co.za,
e-mail reservation@rainbowvalley.co.za,
telefono 00270132720050) a metà strada tra
Stoffberg e Dullstroom sulla R555. E' un po' fuori
mano e le indicazioni segnaletiche per arrivarci
non sono tra le migliori, ma il posto è incantevole,
la cena semplicemente deliziosa, il servizio perfetto
e la nostra camera è davvero enorme. Ne vale
decisamente la pena.
3°
Giorno: Stoffberg - Pilgrim's Rest - Mac Mac Falls
- Mac Mac Pools - Sabie (244 km) Dopo una
gran colazione, in tutti i sensi, riprendiamo la
N4 direzione Nelspruit fino all'incrocio con la
R539 per arrivare a Pilgrim's Rest, la vecchia città
mineraria fondata nel 1827 e divenuta museo nazionale
nel 1972 quando si esaurì il filone aurifero
che l'aveva resa fiorente negli anni precedenti.
Qui tutto è rimasto è rimasto come
allora, le case con gli arredi d'epoca, le strade,
i negozi, persino la vecchia tipografia e sede del
giornale locale.
Da qui proseguendo verso Sabie, sulla R532, è
possibile recarsi alle Mac Mac Falls e alle Mac
Mac Pools, chiamate così perché ai
tempi dell'oro questa zona era densamente abitata
da scozzesi. Se la stagione è buona questo
è il posto ideale per fermarsi e rilassarsi
un po'; è attrezzato per pic nic con barbeque,
nelle pools dall'acqua color smeraldo è possibile
immergersi e si può effettuare il birdwatching,
una vera passione dei sudafricani. I paesini che
costeggiano la strada sono tutti carini e vale la
pena fermarsi un po' di più in questa zona
per goderseli in santa pace.
La sera pernottiamo al Timamoon Lodge (timamoonlodge@icon.co.za;
telefono 013/7671740): un angolo di paradiso immerso
in una foresta di avocados e banani sulle rive del
fiume Sabie. Tutti i bungalow (quattro posti letto
con due bagni, soggiorno con camino scoppiettante
e veranda panoramica), sono attrezzati per il self
catering (ovvero cucinarsi da sé), ma la
cena del lodge servita su una terrazza di legno
che si affaccia sulla vallata invita a farsi coccolare
un po'. Noi naturalmente ci siamo fatti coccolare
e ne è valsa la pena. Piatti degni di un
gran ristorante e vini, scelti "al tavolo",
di pregio. Ci sono anche delle megacamere molto
costose, ma anche molto belle. Vedete un po' voi
quanti soldi avete da spendere.
4° Giorno: Sabie -
God's Window - Blyde River Canyon - Three Rondalvels
- Kruger (308 km) Dopo un'abbondante prima
colazione, consumata in terrazza tra i banani ascoltando
musica classica, si riprende la R532 direzione Graskop
per costeggiare il Blyde River Canyon (cioè
il fiume della "ricongiunzione"; si protende verso
nord per circa 60 km e deve il suo nome alle vicende
della grande migrazione dei Voortrekker del 1840).
Sulle sue acque, quando la stagione e le piogge
lo consentono, è possibile effettuare il
rafting.
Lungo la strada è possibile osservare il
Pinnacle, un'interessante formazione rocciosa che
si erge dalla scarpata. Giusto il tempo di uno scatto.
Poco più avanti, con una deviazione ben segnalata,
si può arrivare al God's Window, la finestra
di Dio. Qui vale la pena di parcheggiare la macchina
e incamminarsi per un sentiero che pare inerpicarsi
tra la foresta, ma che in realtà è
semplicissimo da percorrere (è addrittura
asfaltato), per godere di una vista meravigliosa.
Riprendendo la macchina e proseguendo per la R532
si arriva al Three Rondavels, la vera attrattiva
del canyon. Se avete poco tempo a disposizione lasciate
perdere tutto il resto e puntate direttamente qui.
Si tratta di tre rocce dalla forma cilindrica con
la sommità a cupola, simili alle tradizionali
capanne zulu, che si specchiano nelle acque limpide
del Blyde River.
Torniamo indietro fino a Graskop, qui seguiamo la
R535 fino a Hazyview e la R569 fino alla Numbi Gate.
Siamo arrivati al Parco Kruger. Noi alloggiamo al
Berg-en-dal Camp, nella parte sud del Parco, in
un bungalow con uso cucina e veranda attrezzata
per il barbeque. All'interno del campo c'è
una pozza illuminata dove si possono vedere gli
animali stando seduti tranquillamente in panchina,
un piccolo ristorante e uno spaccio stile campeggio
dove è possibile fare la spesa. Per alloggiare
all'interno del parco, in uno qualsiasi dei campi,
è bene prenotare con largo anticipo, meglio
se prima della partenza tramite il National Parks
Board www.parks-sa.co.za,
e mail reservations@parks-sa.co.za.
La procedura, che prevede l'invio di fax e numero
di carta di credito può apparire un po' complessa.
In verità non lo è ed è davvero
precisa e puntuale.
5° Giorno: Parco
KrugerDedichiamo tutto il giorno al safari nel parco...>>
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