Marocco in due (ovvero,
in Tre... no)
testo e foto di Laura Poli e Norberto
Masciocchi
Acquisti
nel souq
Fare acquisti nei souq marocchini non è
unimpresa semplicissima, o meglio quello che è
difficile è comprare solo quello che veramente decidi
tu di comprare. Intendiamoci: ci sono tantissimi oggetti
veramente interessanti, ma a meno di non essere dei plurimilionari
e avere a disposizione 10 portatori e un aereo cargo, nonché
una villa da 500 mq, non è evidentemente possibile
acquistare proprio tutto, ma questi sono dettagli che sembrano
sfuggire alle decine di venditori che non possono credere
che rifiuti il loro tappeto 4 metri per 5 o il piatto in
ottone da 10 chili, dopo che hanno dimezzato il loro prezzo
iniziale.
In effetti è proprio così: pare che vadano
fatte almeno tre offerte (e relative contro-offerte) fino
a trovare un accordo: la situazione è particolarmente
imbarazzante quando, se ci avviciniamo a guardare un oggetto,
ci viene direttamente chiesto quale cifra ci sembra giusta,
e se tentiamo di spiegare che no, non siamo interessati
a orecchini con pietre preziose, pensano che stiamo solo
cercando di strappare un prezzo stracciato. (In effetti,
questa tecnica, in realtà assolutamente involontaria,
ci ha permesso di acquistare degli orecchini tuareg ad un
decimo del prezzo iniziale, ma il fatto è che non
li volevamo, veramente).
Cè anche da tenere in considerazione che non
ci sono solo i negozianti che ti invitano, con grandi insistenze
nei loro negozi, ma le guide stesse includono sempre nei
loro tour la visita alle botteghe di amici e parenti: varie
volte, sia nelle città sia nei paesini della zona
desertica, ci siamo trovati in situazioni difficili, ma
probabilmente solo dal nostro punto di vista; voglio dire:
seduti su stupende e comodissime poltroncine, dopo due tè
alla menta e lo srolotolamento di 15 tappeti (tra laltro
uno più bello dellaltro: berberi, dai colori
del deserto, tuareg, quelli a doppio nodo, a nodo semplice,
ricamati, double face estate-inverno, ecc.) , ci sentivamo
piuttosto a disagio a spiegare che non eravamo interessati
a nessun tappeto, perché abbiamo entrambi un gatto
(anzianotto) e case piccole, e arredamenti moderni che non
centrano nulla coi tappeti; tutte cose assolutamente
vere, che in effetti avevamo detto fin dallinizio,
ma, come si diceva prima, probabilmente lhanno presa
per una nostra astutissima (!) tecnica per far ribassare
i prezzi
Ma forse era proprio un nostro errore sentirci in colpa
per non comprare tutto ciò che ci veniva proposto,
illustrato, decantato e offerto a vari prezzi: in effetti
(col senno di poi), i vari venditori non possono pensare
che tutte le persone facciano acquisti (impegnativi) in
tutte le botteghe che visitano, e poi a mano a mano che
parlavamo con loro o con le guide, ci siamo resi conto che
per molti è un piacere discutere e contrattare, e
un motivo di orgoglio mostrare e spiegare i loro prodotti;
il punto è che, per chi è abituato a fare
spesa in un supermercato o in un grande magazzino (con contatto
umano vicino allo zero) non viene molto spontaneo pensarlo:
ci sembrava di far loro perdere del tempo, con velleità
di inganno o simile.
Comunque, anche se stressante e un po imbarazzante,
è sicuramente unesperienza unica la visita
alle varie botteghe, sia per le merci, sia, appunto, per
la capacità dialettica commerciale dei venditori,
degna dei migliori corsi di vendita: ecco alcuni esempi
delle risposte alle nostre obiezioni:
- Bella questa giacca, peccato sia un po grande
(una XXL, io porto la 40-42
).
Ma, scherza! di spalle è perfetta, sembra fatta
per lei, e poi si porta sempre aperta! Risultato:
acquisto di una giacca di pelle nera, che in effetti sto
usando (aperta naturalmente)
- Sì, questo specchietto è interessante,
ma è abbastanza costoso; sono certa che vale questo
prezzo, non ne dubito, ma non avevo in mente un regalo così
costoso, visto che devo comparne vari, di regalini, per
diversi amici.
Benissimo; quanti regali deve ancora fare? Le farò
uno sconto altissimo che non può rifiutare!
Risultato: compriamo tre specchietti (e gli altri due a
chi li regalo?).
- In altri casi, ci hanno chiesto di fare allora noi un
prezzo; abbiamo proposto un prezzo assolutamente ridicolo,
un decimo di quello iniziale, anche a rischio di sembrare
pazzi o peggio offensivi, pur di non comprare: risultato,
la nostra offerta è stata accettata, a quel punto,
abbiamo dovuto comprare un oggetto bello e probabilmente
a un prezzo vantaggioso, ma che non volevamo!
- No, non vogliamo vedere le Sue dodici scatole del
tesoro (scrigni con orecchini, collane e bracciali) (o tutti
i vestiti tradizionali ricamati, a seconda del luogo), non
vorremmo farle perdere del tempo
Io non perdo tempo: sono contento di farvi vedere
le opere dei nostri artigiani, fa parte della nostra cultura
e arricchirò comunque la vostra visita. (N.B.:
e questo è probabilmente vero, anche se naturalmente
sperano sempre che ci scappi qualche acquisto)
A conclusione di questo breve inserto, vogliamo comunque
citare gli oggetti più belli che abbiamo visto nei
vari souq, e che comprendono: borse e oggettistica in pelle
nelle concerie-botteghe di Fes; meravigliose lampade in
ferro battuto e pergamena colorata a Marrakech; babouches
di tutti colori; orecchini tuareg, spezie di ogni genere
nel sud.
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